Il percorso
dell’Amore

Viaggio nella storia d’amore
di Giulietta & Romeo.

Remanzacco

Luogo di antichi insediamenti e battaglie rinascimentali

Nel Percorso dell’Amore, Remanzacco e le sue frazioni hanno luoghi e memorie del periodo Rinascimentale di grande pregio, punti di interesse e naturalistici di rara bellezza. Posizionato sull’asse che collega Cividale del Friuli con Udine è un luogo “di cuore” tutto da scoprire.

Unicità del territorio

Scopri l’accoglienza che Remanzacco e il suo territorio ti riservano.

Mappa

Nella mappa la posizione dei luoghi G&R di Giulietta e Romeo, i luoghi del periodo tra Quattrocento  e Cinquecento, e i punti di interesse, storici e naturalistici, che renderanno unica la tua esperienza nel territorio.

Luoghi del periodo

I luoghi di Remanzacco e del suo territorio, del periodo tra il Quattrocento e il Cinquecento, che fanno da sfondo alla storia d’amore di Giulietta e Romeo.

Punti di interesse

Scopri le origini, la storia di Remanzacco e del suo territorio, dei suoi punti di interesse storico e naturalistico. Un percorso culturale, per scoprire luoghi e fatti incredibili ed avvincenti.

Unicità del territorio

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Mappa

Nella mappa la posizione dei luoghi G&R di Giulietta e Romeo, i luoghi del periodo tra Quattrocento  e Cinquecento, e i punti di interesse, storici e naturalistici, che renderanno unica la tua esperienza nel territorio.

Luoghi del periodo

I luoghi di Remanzacco e del suo territorio, del periodo tra il Quattrocento e il Cinquecento, che fanno da sfondo alla storia d’amore di Giulietta e Romeo.

Punti di interesse

Scopri le origini, la storia di Remanzacco e del suo territorio, dei suoi punti di interesse storico e naturalistico. Un percorso culturale, per scoprire luoghi e fatti incredibili ed avvincenti.

Remanzacco

Remanzacco, deriva da un toponimo romano in -acu da Romatius o da Romanicius segno che il luogo era frequentato da popolazioni preromane celtiche. Nei secoli Remanzacco venne citata in diverse occasioni, a partire dal 1192, riferita alla sua chiesa parrocchiale. Venne abitata fin dal Neolitico, di cui restano diverse tracce.
E’ caratterizzata da un aspetto pianeggiante, ed è attraversata dai torrenti Torre, Malina e Grivò e corsi d’acqua, sui quali vennero costruiti i mulini.
Durante il 1500, faceva parte della gastaldia di Cividale amministrata da una Vicinia della giurisdizione del Capitolo di Cividale.
Il 1º agosto 1509 nei pressi delle campagne di Orzano vi fù uno scontro tra le truppe veneziane e un distaccamento dell’esercito austriaco, che in quei giorni stava assediando Cividale del Friuli, e che nella battaglia ebbe la meglio. Il conflitto si inserisce nella grande offensiva che Massimilano d’Austria, dopo l’accordo della Lega di Cambrai del 10 dicembre 1508, era intenzionato a apportare per la conquista dei territori a lui promessi con la stipula dell’accordo segreto di Cambrai del 1508. Pochi giorni dopo Cividale sotto assedio, riuscì, con un’eroica resistenza dei suoi cittadini, a sconfiggere e far ritirare gli Imperiali, era il 9 agosto 1509.

Durante il dominio Napoleonico, nel 1811, l’amministrazione delle frazioni di Ziracco ed Orzano, storicamente legate a nobili castellani, entrarono a far parte del suo comune. Cerneglons, legata a Udine fu aggregata a partire dal 1818. Le sue frazioni sono: Cerneglons, Orzano, Selvis, Ziracco.
Le sue località sono: Battiferro Molini, Casali della Roggia, Casali Magnis, Casali Maniassi Tedeschi, Case sparse, Marsura Gugliola.

 

Luoghi del periodo

Chiesa di San Giovanni Battista

1535 e 1789, Remanzacco

Una lezione di armonia e proporzioni

Una chiesa a Remanzacco viene citata per la prima volta nella bolla di papa Celestino III del 24 novembre 1192, in cui vengono riconosciuti i diritti del capitolo di Cividale sulle chiese esistenti da almeno quarant’anni.
La chiesa venne completamente ricostruita nel 1535, come ricorda la lapide posta sopra il portale e venne dedicata a san Giovanni Battista. In precedenza la chiesa era dedicata a santo Stefano protomartire. La chiesa fu nuovamente riedificata nel 1789. Fu danneggiata dal terremoto del Friuli del 1976 e in seguito restaurata e consolidata nel corso degli anni novanta del XX secolo.

Villa Laura

XVII, Cerneglons

Equilibrati riferimenti veneziani

Dal nome di Laura Prodolini che ne fu proprietaria tra il 1850 e il 1874
Il complesso architettonico è costituito dall’edificio padronale, e da edifici più bassi che lo affiancano. Un altro muro nel quale, in asse con l’ingresso della villa, è ricavato il portale d’accesso, chiude il complesso verso la strada, mentre sul retro e a sud si sviluppa la campagna recentemente trasformata in parco.
L’edificio dominicale risalente al secolo XVII restaurata agli inizi del Novecento. La villa ha pianta rettangolare con salone passante, secondo il modello veneto, impostato sull’asse centrale dove si trova il portale d’ingresso ad arco a tutto sesto, in pietra bugnata, al quale corrisponde al primo piano un poggiolo con porta ad arco a tutto sesto che si apre nel salone. Sul tetto aggettante, sono posizionati due grandi camini alla veneta.

Villa Zoccolari

XVII, Cerneglons

Villa e muro merlato di grande pregio

Villa Zoccolari, complesso padronale con corpo residenziale con annessi rustici; l’edificio, che risale al XVII secolo, era residenza di campagna della famiglia Brunelleschi, notai fiorentini in Udine. La terza villa è stata residenza padronale, poi collegio estivo, e conserva un alto muro merlato in pietra di valore storico.

Chiesa di Santo Stefano

XIV-XVI, Remanzacco

Un riferimento votivo di gusto tardo gotico

La chiesa preesistente, è databile al 1500 per via di una scritta visibile sull’architrave della porta d’ingresso. La data indica probabilmente un rifacimento o un cospicuo restauro. I Si ha menzione nel 1366 della ecclesia Sancti Stefani. Fino al 1594 era la chiesa principale, poi passata alla Chiesa San Giovanni.
E’ costituita da un’unica semplice aula con travi a vista e abside quadrata dalla volta a vele distinte da costoloni. Una torre campanaria preeseistente come torre di avvistamento poi innalzata come si può notare dalla diversa fattura è al fianco della facciata. La facciata presenta un occhio superiore e un portico a capanna aggiunto a tre arcate a tutto sesto su tre lati. Gli interni sono densi di elementi stilistici che rivelano l’influenza della scuola tardo-gotica.Fino al 1976 l’altare era costituitodall’altare ligneo (1515) del Martini costruito appositamente per l’abside gotico della chiesa ora in un’auletta della parrocchiale.

Chiesa della Madonna della Neve

XIV-XVI, Selvis 

I monaci Camardolesi di Selvis

La chiesetta sorge su un altura che domina il letto dell’antico Malinat, vecchio corso asciutto confluito nel Marina. La chiesetta venne abitata da alcuni eremiti monaci Camaldolesi, benedettini, i quali nel 1477, in seguito alla trasformazione della loro chiesa nella periferia di Udine in lazzaretto, si trasferirono in questo luogo. Furono loro ad iniziare la costruzione con una prima cappella, che risale alla fine del Quattrocento. In quegli anni sorgono alcune case che costituito il primo nucleo del borgo attuale. La chiesa attuale risale al Seicento. L’intitolazione alla Madonna della neve è novecentesca collegata alla leggenda risalente al IV sec.d.C. della neve caduta a Roma durante la festa della Vergine Maria il 5 agosto.

Chiesa di S. Maria Maddalena

XIV, Orzano 

Una testimonianza di chiesa campestre medievale

La chiesa di S. Maria Maddalena ad Orzano, si è conservata quasi intatta ed è la testimonianza di come era nel medioevo. Dopo il terremoto del 1348 fu restaurata e affrescata sulle pareti dell’aula e nella piccola abside.
All’interno si possono scorgere quelli quattro cinquecenteschi: nella parete antistante all’abside si vede una Madonna con Bambino e sulla parete sinistra l’Adorazione dei Magi; nella parte destra una processione di sante, di ottima fattura.
Mantiene, pur con parziali modifiche dei secoli l’originaria forma. Ha una semplice aula rettangolare, soffitto ha travatura a vista, abside con arco romanico a cono in pietra, leggermente ribassato con volta a semicatino. Facciata liscia con monofora campanaria sul colmo, con porta e due finestre rettangolari aperte o ampliate posteriormente (sec. XVII). Una linea di dentelli in cotto orna la linea di gronda e il campanile a vela, con monofora campanaria, sulla facciata. Muratura mista di pietre grossamente squadrate e di sassi. Copertura attuale in coppi.

Chiesetta di San Rocco

XV – XVI, Ziracco 

La losanga e il cerchio: i motivi stilistici di inizi cinquecento

La chiesa sorge in mezzo ad un trivio una chiesa cinquecentesca.
Interessante è la parte esterna della loggia che riprende motivi stilistici tardo quattrocenteschi: il disegno alternato a losanga e cerchio.
L’aula è quadrata con soffitto a crociera. Un altare di gesso riproduce la Pietà del Michelangelo; si conserva anche un’antica statua lignea di San Rocco (secolo XVIII).

Casa Bergum

XIII – XVIII, Remanzacco

Una casa forte dai dettagli rinascimentali

Bergum sorge in un luogo aperto nella campagna di Remanzacco. ha origini molto antiche (forse tardo-romane) ed è il risultato di varie trasformazioni: prima luogo fortificato (simile ai castelli medioevali), poi residenza rurale. L’edificio principale è un corpo rettangolare a due piani con granaio (XV sec). A Est si erge uno dei torrioni facenti parte del recinto della casa-forte del XV sec, mentre quello ad Ovest risale al XVII sec. Venne citato per la prima volta in un documento del 1275.
Una pietra, inserita alla base del contrafforte posto a sostegno di un lato dell’edificio principale entro la cinta, reca assieme alla data 1500 e alla scritta Bergamo uno scudo sagomato con una croce.
Appartenne ai Calderini dai quali, nel dalla fine del Settecento, passò ai Serafini.
Attualmente la casa fortificata è costituita da un recinto murato con all’interno il fabbricato dominicale, alcune pertinenze ed una torre annessa all’antico ingresso che in origine si trovava spostato a sinistra nel fabbricato caratterizzato da un arco a sesto ribassato di fattura piuttosto antica.
Resti di una cinta muraria più esterna emergono ancora dai circostanti terreni coltivati. In un ambiente ora adibito a cucina “storica”, durante i lavori di svuotamento delle volte a crociera della stanza, è stato rinvenuto un lacerto di affresco raffigurante il leone di San Marco. Pare evidente che questa fosse stata costruita in un momento successivo rispetto all’affresco.

Chiesa di S.Maria Assunta

dal XII, Remanzacco

Un raffinato campanile degli inizi del 1500

Nella piazza principale di Ziracco sorge su un terrapieno la chiesa di S.Maria Assunta, citata già a fine XII sec. Sulla facciata il portale incorniciato in pietra ed un rosone centrale. La navata ha volta a botte con cassettoni in legno decorati. Il campanile risale agli inizi del 1500.

Casa della Vicinia

XVIII, Remanzacco

Un’esemplare tipologia architettonica settecentesca

La “loggetta” o Casa della Vicinìa. E’ una costruzione conservata nella tipologia settecentesca con pianta quadrata ed un ampio porticato anteriore, a tre fornici con arcate ribassate ed un vano retrostante destinato a cantina. Al piano superiore, cui si accede per una scala interna, vi erano due granai per il deposito delle messi della Vicinìa di Ziracco, ora trasformati in abitazione. Interessante il campaniletto a vela sul colmo del tetto ed il portale in pietra del muro di cinta.

Villa della Torre Valsassina

XVIII, Remanzacco

Un’imponente e nobile villa settecentesca

La Villa della Torre Valsassina, fu ampliata e sistemata definitivamente ai primi del 1700, e consta di un corpo centrale a pianta rettangolare con due barchesse laterali, congiunte in fondo da una foresteria a formare un cortile a pianta quadrata. Nel giardino all’italiana spiccano un imponente pozzo centrale settecentesco ed uno scenografico doppio scalone in pietra, che conduce al piano nobile.

I Mulini e la Roggia Cividina

Remanzacco

Un canale artificiale di antichi mulini

La roggia Cividina è un canale artificiale che ha origine dallo sbarramento sul torrente Torre in località Zompitta (Comune di Reana del Rojale). Scorre con andamento nord-sud ed entra nel Parco proveniente dal Comune di Povoletto, in prossimità dei Casali Battiferro di Sopra, supera i Casali Propetto ed in sifone attraversa il torrente Malina, in prossimità della confluenza di questo con il Torre. Conclude il suo corso nel Comune di Manzano, confluendo nel rio Manganizza e quindi nel Natisone. Trattandosi di un corso d’acqua artificiale non presenta il carattere torrentizio che caratterizza l’idrografia superficiale naturale del territorio, ed è l’unico corso d’acqua a portata permanente. L’acqua della roggia Cividina, permise e favorì il sorgere di numerosi mulini idraulici. Lo sviluppo della ruota idraulica ebbe un impulso decisivo, a partire dal secolo XIII.
La struttura dei mulini sorti lungo il corso della roggia Cividina presentava una tipologia costruttiva semplice con impianti a ruota verticale e con stanza a pianta rettangolare ad aula unica, articolati su due livelli e disposti longitudinalmente al corso d’acqua. Il vano seminterrato era destinato agli impianti tecnici mentre il piano terra era occupato dai locali destinati alla lavorazione di cereali. Un eventuale primo piano era assegnato al ricovero del mugnaio mentre in alcuni casi veniva sfruttato come granaio. Normalmente una porta e una finestra si affacciavano sulla ruota idraulica per permettere il controllo della sua funzionalità. Con l’aumentata produzione, i mulini erano spesso dotati di un piano superiore dedicato alle operazioni di setacciatura.

Mulino Battiferro di Sopra

Remanzacco

Tre fucine e tre incudini

Mulino Battiferro di Sopra detto anche Battiferro della Marsura, antichissimo mulino a Nord dell’abitato di Remanzacco, con tre fucine in muratura e tre incudini. Era dotato di una chiusa che deviava l’acqua all’occorrenza è uno spazio a monte dove si formava un bacino di raccolta funzionale all’innalzamento dei livelli nel caso in cui fosse reso necessario aumentare la portata.

Mulino della Marsura

Remanzacco

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Mulino della Marsura isolato nelle campagne a nord-est del paese lungo la strada chiamata Mulino di Sopra che porta, attraverso il guado del torrente Malina, ai Casali Marsure, oggi chiamati Casali Magnis. Attualmente della struttura originale rimane visibile unicamente il salto sulla roggia, mentre le parti esterne ed interne sono andate distrutte, modificate e riutilizzate per altri usi. L’opificio chiuse ufficialmente l’attività nel 1938.

Mulino Cainero

Remanzacco

In attività dal 1500 al 1992

Mulino di Remanzacco o Mulino di sotto, sorge lungo la S.S. 54. Fra tutti i mulini di Remanzacco è l’unico ad aver conservato le parti meccaniche per la macinazione. Si tratta di un edificio a pianta rettangolare con due stanze al piano terreno, una adibita alla macinazione del grano e del frumento e l’altra alla brillatura dell’orzo. L’attività del mulino, da prima del XVI secolo, cessò nel 1992.

Mulino di Orzano

1501, Casali Cainero

Il canale, il salto d’acqua e gli antichi resti

Mulino di Orzano, in località Casali Cainero, le cui prime notizie risalgono al 1501, si trova nelle campagne a sud-est di Remanzacco, nei casali Molino Cainero. Oggi i locali utilizzati per la macinazione sono diventati abitazioni private, tuttavia si possono ancora ammirare, oltre al salto ed un canale di alimentazione ad una ruota idraulica, i resti di una macina e di tre pile in pietra utilizzate per la brillatura dell’orzo.

Mulino Battiferro di Sotto

Remanzacco

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Mulino Battiferro di Sotto sorge nelle vicinanze di Selvis in località Casali Battiferro. Ciò che contraddistingue questa struttura fabbrile dalle altre è che l’ultima famiglia dei suoi gestori ha saputo, al passo coi tempi in continuo mutamento, trasformare l’antica fucina in moderna industria. Nel 1970 il vecchio battiferro cessò l’attività, ma non venne abbandonato; infatti, nei suoi storici locali, oggi trova posto il “Museo Gino Tonutti”, che ospita oltre alle vecchie e funzionanti macchine utensili dell’attività fabbrile, numerosi esemplari di varie macchine agricole, a testimonianza di quella che fu la produzione del Battiferro Tonutti.

Mulino Propetto

Cerneglons

Il nome dall’antica famiglia

Mulino di Cerneglons detto Mulino Propetto o Mulino della Malina sorto poco prima della confluenza della roggia Cividina con il torrente Malina, lungo la strada che anticamente collegava Cerneglons ad Orzano. Oggi del vecchio mulino sono visibili solo alcune strutture esterne quali il salto d’acqua ed i perni sui quali poggiavano i fusi delle ruote idrauliche. Attorno al mulino nacque il borgo chiamato Casali Propetto, dal nome della famiglia che anticamente conduceva il mulino. Il vecchio mulino funzionò sino al 1937.

Pala di Giovanni Martini

1510-1515, Remanzacco

Un capolavoro di architettura lignea rinascimentale

La pala dell’altare di Giovanni Martini originariamente posta nell’abside della Chiesa, dopo un accurato restauro è ora custodita presso la Chiesa Parrocchiale.
Fu eseguita fra il 1510 ed il 1515, ossia grossomodo negli anni di costruzione delle chiese di S.Stefano e di S.Giovanni Battista.
La struttura architettonica in stile veneto-lombardo a due ordini di nicchie divise da cornici robuste, ingentilite da intarsi, è rinascimentale e molto armoniosa. Le statue di santi in essa collocate sono magnifiche per fattura e luminosità. Nel registro più basso al centro c’è la Vergine con il Bimbo in piedi nel suo grembo, che impara a leggere da un libro cartaceo; intorno i quattro evangelisti.
Nel registro superiore S.Michele, S.Sebastiano, S.Rocco e S. Martino; in alto l’incoronazione della Vergine.

Panchina G&R

Remanzacco

Luogo di antichi insediamenti e battaglie rinascimentali

Nel Percorso dell’Amore, Remanzacco e le sue frazioni hanno luoghi e memorie del periodo Rinascimentale di grande pregio, punti di interesse e naturalistici di rara bellezza. Posizionato sull’asse che collega Cividale del Friuli con Udine è un luogo “di cuore” tutto da scoprire.

Punti di interesse

Il Parco Torre Malina

Remanzacco

Itinerari, percorsi naturali e reticoli fluviali

Il territorio del Comune di Remanzacco appartena alla pianura medio-alta di ghiaie permeabili. Il Parco è su un reticolo fluviale di: Torre, Malina, Grivò, Rio Sgiava e Roggia Cividina. Un vasto territorio dove si sono rinvenuti reperti risalenti al Mesolitico, all’età del bronzo e al Neolitico. Il Parco del Torre Malina, offre: percorsi naturalistici lungo l’argine Malina, otto anelli ciclabili nel territorio. Un parco che offre una grande variabilità di flora e fauna. Ci sono tre porte di accesso, a Ziracco, a Remanzacco e una a Cerneglons. Un itinerario che ci accompagna a alla scoperta del territorio.

Chiedere alla amministrazione accessi

Fornaci Juri

1911, Cerneglons

Un complesso di archeologia industriale

Le fornaci Juri, a sud dell’abitato di Cerneglons, si trovano lungo la strada interna del paese. Vennero costruite nel 1911 per la produzione di laterizi chiusa nei primi anni sessanta. E’ un esempio di “archeologia industriale”.
Un complesso edilizio, con laboratorio ed essiccatoio. Sul fronte strada staglia l’alta ciminiera del forno. La struttura portante è in mattoni a vista con porticato aperto al piano terra; ai piani superiori si trovavano gli essiccatoi e i depositi di carbone per l’alimentazione dei forni. Tettoie e coperti sono ormai quasi del tutto rovinati.

L'osservatorio astronomico di Remanzacco

1989, Remanzacco

Un occhio sull’universo

E’ un osservatorio astronomico. E. Il suo codice MPC è 473 Remanzacco. L’osservatorio è nato nel 1989 su iniziativa dell’Associazione Friulana di Astronomia e Meteorologia. L’Associazione Friulana di Astronomia e Meteorologia e’ una organizzazione amatoriale costituita nel 1970 ed e’ formata da persone legate dal comune interesse per l’Astronomia e le scienze affini. E’ aperta a tutti, dal principiante all’esperto. Organizza seminari e conferenze pubbliche, serate dedicate all’osservazione con i telescopi, corsi di formazione base e di approfondimento teorico e programmi di ricerca scientifica in collaborazione con enti nazionali e internazionali. L’Associazione dispone di una fornitissima biblioteca, di una sala conferenze, di un Osservatorio Astronomico permanente con strumenti ottici per l’osservazione visuale e sensori CCD per la ricerca.