Il percorso
dell’Amore

Viaggio nella storia d’amore
di Giulietta & Romeo.

Udine, Capitale dell’Amore

G&R: “Il debutto”, “La scintilla d’amore” e “Il loro amore nascosto”

Udine il luogo simbolo dove nasce l’amore di Giulietta e Romeo.
È nel palazzo Savorgnan, il 26 febbraio 1511, che durante una festa in maschera si accese la scintilla d’amore fra Lucina Savorgnan e Luigi Da Porto, i due nobili amanti all’origine del mito di Giulietta e Romeo.
Grazie a questa universale storia d’amore, la città di Udine si è proclamata “Capitale dell’Amore”. In occasione della ricorrenza del 26 febbraio del 2021, nel Salone del Popolo di palazzo d’Aronco a Udine è stato avviato il progetto: “Udine Capitale dell’Amore, Romeo e Giulietta in Friuli”. Un’importante iniziativa che mette a frutto trent’anni di ricerche, che finalmente possono vedersi realizzate su un disegno di intenti comune.
A Udine, la storia di G&R si tinge di romantici momenti.
La “leggiadra” Lucina è a Palazzo: “… dove se danzava sonando dil continuo d’un clavizimbano, et in consonantia cantando degnamente madonna Lucina […], donzella pellegrina…
È a Udine che incontra Luigi e tra loro scatta la scintilla d’amore.

Un’amore che nasce in un incontro celato dalle maschere durante la festa.
La loro storia d’amore resta nelle pieghe del tempo, fra le righe della dedica e della Novella per essere alcuni decenni dopo da Willam Shakespeare reinterpretata ed adattata alla tragedia teatrale, diventando così il simbolo universale dell’amore.
Udine è all’origine di questo simbolo ma è anche una città densa di luoghi del periodo, di arte, e unicità di prodotti e servizi.
Una città accogliente che ama suoi ospiti!

Infopoint

Desideri avere informazioni sul Comune in cui ti trovi? Vieni a trovarci e sapremo consigliarti al meglio i nostri punti di interesse, eventi o attività che Udine ha da offrirti.

Contatti
Piazza 1 Maggio, 7
33100 Udine
Tel. +39 0432 295972
 info.udine@promoturismo.fvg.it

Unicità del territorio

Scopri l’accoglienza che Udine e il suo territorio ti riservano.

Mappa

Nella mappa la posizione dei luoghi G&R di Giulietta e Romeo, i luoghi del periodo tra Quattrocento  e Cinquecento, e i punti di interesse, storici e naturalistici, che renderanno unica la tua esperienza nel territorio.

Luoghi del periodo

I luoghi di Udine e del suo territorio, del periodo tra il Quattrocento e il Cinquecento, che fanno da sfondo alla storia d’amore di Giulietta e Romeo.

Infopoint

Desideri avere informazioni sul Comune in cui ti trovi? Vieni a trovarci e sapremo consigliarti al meglio i nostri punti di interesse, eventi o attività che Udine ha da offrirti.

Contatti
Piazza 1 Maggio, 7
33100 Udine
Tel. +39 0432 295972
info.udine@promoturismo.fvg.it

Unicità del territorio

Scopri l’accoglienza che Udine e il suo territorio ti riservano.

Mappa

Nella mappa la posizione dei luoghi G&R di Giulietta e Romeo, i luoghi del periodo tra Quattrocento  e Cinquecento, e i punti di interesse, storici e naturalistici, che renderanno unica la tua esperienza nel territorio.

Luoghi del periodo

I luoghi di Udine e del suo territorio, del periodo tra il Quattrocento e il Cinquecento, che fanno da sfondo alla storia d’amore di Giulietta e Romeo.

Storia G&R
di Udine

Udine è un il luogo simbolo dove nasce
l’amore di Giulietta e Romeo.

Storia G&R
di Udine

Udine è un il luogo simbolo dove nasce
l’amore di Giulietta e Romeo.

INIZIO DI UNA STORIA D’AMORE

A Udine, inizia la storia dei due nobili amanti, all’origine del mito di Giulietta e Romeo.

Era la notte del 26 febbraio 1511...

Era la notte del 26 febbraio 1511, la mamma di Lucina, Maria Griffoni Savorgnan, organizza, in occasione del carnevale, nel Palazzo Savorgnan di Udine (oggi Piazza Venerio) una festa in maschera. Partecipa ovviamente anche la figlia Lucina, di circa 17 anni.

Tutta la nobiltà prende parte alla festa e anche Luigi da Porto, capitano di cavalleria di stanza a Cividale del Friuli, partecipa. Lui è mascherato in costume da ninfa, proprio come descriverà nella novella, e rimane incantato dalla bella Lucina.
È in quella notte che tra i due scocca la scintilla e inizia la loro storia d’amore.

LA FESTA IN MASCHERA E IL DUBUTTO

La giovane è ricordata dal cronista dell’epoca Gregorio Amaseo (1464 – 1541) come “pellegrina”.
La festa a Palazzo Savorgnan si svolse probabilmente secondo un rituale tipico Rinascimentale, di cui ci hanno dato testimonianza gli studi e le recenti scoperte archeologiche.

Video su ritrovamenti Palazzo Savorgnan
Mense e banchetti nella Udine rinascimentale

[...] «... la sera medema...

“… la sera medema, siando redutti a casa de madonna Maria Savorgnana, dove se danzava, sonando dil continuo d’un clavizimbano, et in consonantia cantando degnamente madonna Lucina sua figliola, donzella pellegrina, et visto lì alquanti balli fin al tardi…”

IL LORO AMORE NASCOSTO

Nella Novella e nella Tragedia di Giulietta e Romeo, si ameranno e si sposeranno in segreto.

In questo mito, frammisto di storia...

In questo mito, frammisto di storia, autobiografia e fantasia, ci sono luoghi che rimandano, nelle descrizioni, ai tratti urbani della città di Udine e alle sue divisioni politiche di allora: la Chiesa di San Francesco, che a quel tempo aveva annesso il convento dei Francescani (oggi sede del tribunale di Udine), che confinava con il Palazzo Savorgnan, e il conflitto che provocò la Zobia Grassa, tra i sostenitori filo veneziani, gli “Zamberlani”, e quelli filo imperiali, gli “Strumieri”.

Udine

Udine fu abitata sin dai tempi remoti dell’età del Bronzo e poi in epoca romana e longobarda. Questo in ragione della sua posizione centrale rispetto alla pianura friulana e per la presenza di un colle sul quale i primi abitanti poterono ripararsi fortificandolo. Nella città di Udine restano tracce o notizie di cinque cerchie di mura che l’hanno protetta nel tempo.

La prima testimonianza certa dell’esistenza di Udine risale al 983. Udine si espande dal 1200 in poi grazie alle decisioni assunte dai Patriarchi di Aquileia che spostano nella città la loro sede in una posizione più centrale e meglio difendibile rispetto alle altre precedenti sedi di Aquileia, Cormons e Cividale. Nel 1238 infatti il Patriarca Bertoldo di Andechs si trasferì da Cividale a Udine. Da quel momento, Udine assumerà sempre maggiore importanza divenendo col tempo la capitale istituzionale del Friuli.

Nel 1418 La Repubblica di Venezia dichiara guerra a Udine e alla Patria del Friuli.

Il 7 giugno 1420, in seguito alla guerra tra Venezia e il Patriarcato di Aquileia, la città venne conquistata dalle truppe veneziane, segnando la caduta e la fine del potere temporale dei Patriarchi.
Famiglia nobile friulana di riferimento per conto della serenissima in città saranno i Savorgnan il cui stemma di famiglia diventa, di fatto, quello della città di Udine.

Nel 1511 la città di Udine è stata oggetto della più sanguinosa giornata della sua storia: la Zobia Grassa, la rivoluzione popolare, l’insurrezione contadina che mise a fuoco e fiamme l’intero Friuli.

È del 26 marzo del 1511, un mese esatto dopo l’incontro tra Lucina e Luigi, il giorno del più intenso terremoto della storia in Friuli (M 6,9) che provocò oltre seimila vittime, distrusse il Castello e rase al suolo gran parte della città e del Friuli.

I diari dell’Amaseo ricordano la peste del 1511, che colpì la città di Udine, e causò oltre diecimila decessi.

Con la presenza della Serenissima in Friuli, a partire 1420, Udine inizia un vero e proprio rinnovamento culturale ed artistico di “Rinascita”. Il periodo della conquista Veneziana del Friuli e di Udine infatti, coincide con il fiorire del periodo del Rinascimento. Tanti artisti, scultori e architetti che lavoravano a Venezia, di origini, venete, lombarde e capodistriane, vennero in Friuli e a Udine a lavorare. Una curiosità: a Udine, fino alla fine del XVIII secolo, si svolgevano le “Corse dei tori”, che attiravano molte persone e che tanto piacevano agli abitanti della città. Le corse vennero proibite a partire dal 1787 perché vennero ritenute troppo pericolose.

Scopri la città e la sua avvincente storia dell’epoca!

Luoghi del periodo tra 1400 e 1500

La V Cerchia di mura

1463, Udine

La quinta cerchia di mura a “cuore”e la porta dei Savorgnan

Fra gli interventi prettamente militari e difensivi dalla presenza della Serenissima. (1420), vi era la quinta cerchia, la cui forma ricorda un grande “cuore”, fu completata nel 1463 dopo varie interruzioni, che misurava 7119 metri. La torre di Porta Aquileia, edificata nel 1441 reca sulla facciata, oltre lo stemma della città, anche quello di un Savorgnan, nominato dalla comunità provveditore alla costruzione della torre. È in virtù di tale carica che gli fu consentito di collocare il suo blasone. La torre è sede del Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli-Venezia Giulia.

Loggia del Lionello

1448-1557, Udine

La gloria e l’onore per la nuova immagine della città

Il 24 gennaio 1441 nasce l’idea per un edificio di rappresentanza politica dal nobile Nicolò Savorgnano, che affermò come città di Udine era priva “della gloria e dell’onore di un Palazzo Pubblico” per cui era doveroso costruirne uno immediatamente.

I lavori iniziano nel 1448 e terminano nel 1557, e lo scalone nel1559.

Il progetto adottato fu quello dell’architetto Nicola Lionello, figlio di un orafo. L’opera venne diretta dall’architetto capocantiere e scultore capodistriano Bartolomeo Costa Sbardilini, detto Bartolomeo delle Cisterne. Gli aspetti architettonici che spiccano sono: il volume che sovrasta il colonnato, la decorazione della facciata a fasce policrome, le finestre ad arco a sesto acuto trilobate del tardogotico veneziano. Tutti espliciti riferimenti architettonici che rimandano alle forme del Palazzo Ducale di Venezia.

Piazza Libertà

XV-XVIII secolo, Udine

Da un pensiero dell’architetto Michele Sanmichieli

Piazza Libertà 1530 è la piazza centrale della città di Udine, riconosciuta come la più bella piazza in stile veneziano sulla terraferma. Interessante I lavori si svolsero per quasi cent’anni. Il primo intervento è del 1530 a cura del luogotenente Marco Antonio Contarini (Piazza Contarena). Nel 1532 il generale della Repubblica Veneta Francesco Maria della Rovere, Duca di Urbino, arriva a Udine con Michele Sanmicheli (1484 – 1559), architetto ed ingegnere di fama e di grande cultura, che insistette presso il Consiglio perché la piazza fosse ancor più allargata, sopraelevata e collegata con apposite scalinate. Suggerì poi la costruzione di una chiesa che sostituisse quella di San Giovanni distrutta dal terremoto, e di un loggiato che allacciasse i due lati della piazza e facesse degna fronte al palazzo del Comune. Da questo pensiero nasce la Piazza Libertà, che diventerà quell’insieme armonico di elementi architettonici rinascimentali di raffinata fattura e composizione. Completano la bella piazza: la statua della Pace (1797), la statua della Giustizia (1614) che ricorda il luogo delle esecuzioni capitali, i due giganti Ercole e Caco (da alcuni studi attribuiti a Jacopo Sansovino).

Torre dell’Orologio

1527, Udine

Dal legno alla pietra la storia di un simbolo urbano e morale

Sorge dietro il Porticato di San Giovanni.
Già dal 1332 in piazza Libertà c’era una torre civica con sotto una loggia e un orologio in legno di Giovanni della Collegiata di Cividale. Sorse però una questione morale: il battitore era nudo e venne “vestito”. L’orologio funzionò abbastanza regolarmente fino al 1470 quando la torre venne distrutta da un incendio. Fu subito ricostruita, ma dal terremoto del 1511 la torre, con l’orologio e la loggia crollarono.
Con la nuova torre nel 1527, su progetto di Giovanni da Udine, venne posto un nuovo orologio di tipo “italico” a ventiquattro ore, distinto da quello “tedesco” che prevede invece la suddivisione in dodici ore, che durò sino all’avvento di Napoleone. Nel 1852 venne cambiato con quello di Vittorio e Lorenzo Solari di Pesariis e si cambiarono anche i mori.

Fontana del Carrara

1542, Udine

Un’insieme di competenze ingegneristiche, artistiche e architettoniche

La fontana sembra stat progettata su disegno da Giovanni da Udine, in collaborazione con l’ingegnere bergamasco Giovanni Carrara. Le sculture sono state realizzate da Mastro Cipriano. Posta su uno zoccolo di tre gradini, risulta integrata nel rialzo della piazza di cui ne delimita e ne definisce l’angolo.Ha una vasca circolare con specchiature rettangolari, delimitata da una leggera balaustra in ferro battuto, che al centro si innalza in una sorta di calice a due bacini sovrapposti, memorie di decorazioni bronzee o in vetro. L’acqua sgorga dall’apice della struttura e scende dalle varie coppe fino alla vasca maggiore, da cui fuoriesce attraverso tre gocciolatoi con sembianze umane.

Colonna Celebrativa

1539, Udine

Una forma architettonica del potere veneziano

Un  elemento architettonico che si trova nella piazza è la colonna celebrativa, eretta nel 1539, come simbolo del potere veneziano.
La colonna è sormontata sulla sommità dal Leone di San Marco, e risulta simile a quella marciana di Venezia. Ha sulla sommità dall’araldo della città di Udine.
Disposta su tre gradini, con una base piedistallo. Durante l’occupazione Napoleonica venne distrutto, come avvenne per la maggior parte dei leoni veneziani, e poi venne reintegrato con l’attuale.

Loggia e Tempietto di San Giovanni

1533, Udine

Un gioiello architettonico rinascimentale di riferimento brunelleschiano

Entrambe sono state realizzate dall’architetto lombardo Bernardino da Morcote. La loro realizzazione comportò numerosi problemi, sia sul piano urbanistico che pratico: la chiesa preesistente venne abbattuta senza autorizzazioni, e dovette essere ricostruita. E’ formata da una Loggia il cui colonnato di sette archi, sormontato al centro da due timpani classici tipici rinascimentali, recupera il tipo architettonico del loggiato degli Innocenti del Brunnelleschi a Firenze. La parte centrale era originalmente l’ingresso al castello, e centro focale della composizione della piazza. L’arco è impostato su doppie colonne angolari. La cupola è un volume puro, una semisferica, appoggiata sul volume cubico centrale.

Arco Bollani

1556, Udine

L’esordio dell’architetto Palladio in Friuli

L’arco divenne l’occasione per creare un nuovo accesso al castello più ampio disposto a fianco della piazza, e che segna l’esordio dell’attività del celebre architetto Andrea Palladio in Friuli Venezia Giulia. L’arco ad un unica fornice, venne eretto in stile classico dorico e pietra a bugnato. Fu eretto in quattro mesi nel 1556 come ringraziamento per il superamento della peste, dal luogotenente veneto Domenico Bollani (1514-1579) poi vescovo.

Loggia pedonale

1487, Udine

Una loggia pedonale tardogotica ad elementi sfalsati

La loggia pedonale ad elementi sfalsati, che accompagna il declivio della salita al Castello. Fu affidata all’architetto Lippomano nel 1487. Un loggiato con aperture di forma tardogotica, in stile veneziano.

Castello di Udine

1517, Udine

L’opera di un allievo del Raffaello: Giovanni da Udine

È il monumento più noto della città, situato in cima a colle a 138 metri sul livello del mare. Risulta essere un accumulo naturale che si è sviluppato nel corso dei secoli. La leggenda ne vede l’origine da parte di Attila. Le prime notizie di una fortezza risalgono al 983. Sede della Patria del Friuli, uno dei primi esempi di parlamento al mondo, continuò anche dopo l’ingresso della Serenissima in Friuli. La odierna costruzione, ha avuto inizio nel 1517 su progetto dell’architetto Giovanni da Udine, allievo di Raffaello, e, dopo la sua morte, di Francesco Floreani.
La facciata presenta una composizione simmetrica e al centro tripartita con una loggia, un sistema integrato di elementi dallo stile architettonico rinascimentale di raffinata proporzione. L’edificio detto “Casa della Contadinanza”, che si trova sul piazzale del castello è la copia qui ricomposta nel 1931 di un edificio risalente al XVI secolo che si trovava tra via Vittorio Veneto e via Rauscedo.

Arco Grimani

1522, Udine

Un arco rinascimentale trasposto sull’accesso del Castello

Un’altro elemento architettonico del XVI secolo è il l’Arco Grimani, attraverso la cui apertura si giunge al piazzale del castello, eretto nel 1522 in onore del doge omonimo, originariamente situato in via Portanuova e qui ricomposto nel 1902.

Chiesa di Santa maria del Castello

1511, Udine

Una ricostruzione rinascimentale post terremoto

Dopo il rovinoso terremoto del 26 marzo del 1511, anche la Chiesa di Santa maria del Castello, il più antico edificio sacro della città di Udine, venne parzialmente ricostruita. La facciata fu rifatta da Gaspare Negro architetto e pittore veneziano stabilito in Friuli dal 1503.

Campanile del Castello

1539, Udine

Un simbolo architettonico rinascimentale della città

Il campanile della chiesa che appartiene al nucleo del Castello, iniziato dall’architetto Gaspare Negro, fu concluso da Giovanni da Udine nel 1539 con l’aggiunta della cella campanaria, del tamburo e della cupola. Il campanile ha un angelo Gabriele girevole, alto circa cinque metri, con l’indice puntato ad indicare la direzione dei venti e con i suoi 43 metri di altezza, dall’alto della collina del castello domina la vasta pianura friulana. È diventato uno dei simboli più rappresentativi della città di Udine.

Chiesa di San Francesco

1266, Udine

Un riferimento ipotetico nella storia di Giulietta e Romeo

E’ uno degli edifici religiosi più antichi di Udine, venne consacrato nel 1266, ora sconsacrato ed utilizzato per esposizioni temporanee. Con l’annesso convento, ora occupato dal Tribunale, la chiesa fu la sede principale dei frati minori in città ed in tutto il Friuli. Le linee architettoniche si riferiscono a modelli dell’architettura umbra del tardo Duecento ed influssi del gotico nelle alte finestre a sesto acuto. L’edificio si collega direttamente alla Piazza Venerio dove originalmente si trovava il Palazzo Savorgnan. Si ipotizza che la chiesa sia il riferimento diretto e reale, alla città di Udine, che si ritrova nella descrizione del testo di Giulietta e Romeo.

Via Mercatovecchio

1220, Udine

La sanguinosa rissa tra gli Strumieri e i Zamberlani del 27 febbraio 1511

È la via storica di Udine, nata tra la prima e la seconda cinta delle mura. Venne creata a mercato a partire dal 1220 su volere del Patriarca, Bertoldo di Andeschs. Sede della cancelleria della Patria e Zecca Patriarcale.
In questa via si svolse la sanguinosa rissa tra Strumieri e Zamberlani che diede avvio alla Zobia Grassa del tragico 27 febbraio 1511.

Palazzo Sacchia

1512, Udine

Un palazzo rinascimentale illuminato nel 1866

Questo palazzo rinascimentale, si trova tra via Rialto e via Mercatovecchio. Ha quattro grandi archi del portico a pianterreno, su colonne quadrangolari, due eleganti maestose trifore sovrapposte, un riferimento agli elementi della facciata del sovrastante castello. Tutti elementi architettonici di chiara matrice rinascimentale.
Il Palazzo era abitato, nel 1512, il più antico documento di cui lo ascrive alle proprietà dei Sbroiavacca e dal 1517 agli Sacchia di Maniago.
Proprio questo palazzo , nel 1886, Arturo Malignai, lo dotò di uno dei primi sistemi d’illuminazione.

Casa Sabbadini

1550, Udine

Un palazzo affrescato, traguardo di cavalieri

Il palazzo presenta sulla facciata le tracce sbiadite di affreschi, opera del pittore udinese Giovan Battista Grassi. Le paraste e i marcapiano in pietra creano un telaio, che scandisce i cinque piani dell’edificio, incornicia le aperture e i dipinti. Sull’angolo di questa casa si può ancora vedere l’anello dove nel XVI s’infilava l’asta con la bandiera rossa che indicava il traguardo della corsa del Palio. Una corsa di cavalieri e cavalli, rappresentanti dei sette antichi borghi di Udine, lungo le vie cittadine da Via Aquileia, Via Vittorio Veneto fino a Via Mercatovecchio.

Palazzo Tinghi

1532-1533, Udine

Una “tela architettonica” rinascimentale affrescata dal Pordenone

È un particolare palazzo in via Vittorio Veneto.
Era un palazzo antico, e tra 1532 e il 1533 venne rinnovato esternamente in stile rinascimentale. Fu chiamato ad affrescare l’intero prospetto della dimora Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone all’apice della fama, con scene ispirate alla mitologia, che alludono alle vicende politiche e militari legate a Carlo V d’Asburgo nemico della Serenissima. Un pregevole lavoro artistico che ebbe risonanza nella critica. Lo storico Giorgio Vasari dedicò a essa una particolareggiata descrizione nelle sue Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori.

Piazza San Giacomo

XII-XVI secolo, Udine

Un insieme armonico di antichi palazzi e gioielli architettonici rinascimentali

La piazza è uno dei gioielli di Udine.  Fu costruita attorno al XIII secolo per ospitare il nuovo mercato di Udine. Su tre lati della piazza, si affacciano antichi palazzi, di cui alcuni hanno ancora tracce di affreschi rinascimentali; al centro della piazza, rialzata rispetto alla strada, vi è la colonna risalente al 1487 con in cima la statua della Vergine e la fontana cinquecentesca, progetto di Giovanni da Udine, che riprende quella realizzata in Piazza libertà. A sinistra della chiesa, nella adiacente piazzetta un pozzo a pianta poligonale con edicola retta da colonnine, che risale al 1486.

Chiesa di San Giacomo

1525, Udine

Un'opera rinascimentale che regolava il tempo del mercato

E’ il punto focale della piazza. Venne edificata nel 1378, mentre la facciata attuale risale al 1525 ad opera di Bernardino da Morcote, con tutti gli elementi dello stile rinascimentale. La parte laterale fu aggiunta dopo il 1650. Ha un grande orologio centrale (utile al mercato, che si svolgeva di fronte) come a Venezia nell’omonima chiesa di san Giacomo a Rialto. L’orologio è collocato sopra il portale con un sottostante balcone e una cella campanaria aperta da una bifora.

Duomo di Udine

1236, Udine

Un gotico custode di gioielli rinascimentali

E’ la chiesa più importante ed imponente della città, con preziosi gioielli di ogni epoca. La sua costruzione risale al 1236 ad opera del patriarca Bertoldo di Andechs-Merania. All’interno del Duomo, si trova la pala d’altare, intitolata San Marco e i santi Giovanni Battista, Stefano, Girolamo, Ermacora, Antonio abate ed il beato Bertrando è una delle principali opere del pittore rinascimentale udinese Giovanni Martini. La pala, risalente alla prima cappella, è stata dipinta nel 1501 ed è firmata dall’autore. Il dipinto era sicuramente già ultimato e posizionato in data 12 luglio 1501 quando, in una lettera del decano del capitolo del duomo di Udine, Giacomo Gordino, al patriarca di Aquileia Domenico Grimani, l’opera di Giovanni Martini fu molto criticata per l’aspetto marziale dato a san Marco dove, probabilmente, è da riconoscersi il ritratto dello stesso luogotenente Loredan.

Campanile del Duomo

1441-1469, Udine

Un “non finito”architettonico

Il Campanile del Duomo è alto 48 metri, un curioso “non finito” architettonico. Iniziato nel marzo del 1441 su un progetto di Cristoforo da Milano. Nel 1450 il progetto e la direzione dei lavori vennero affidate a Bartolomeo delle Cisterne che appena dieci anni dopo suscitava alcuni dubbi statici, avvisando la popolazione che proseguendo in altezza si sarebbe incorsi in un crollo. Questo monito pose fine, nel 1469, all’innalzamento del Battistero che non si dimostrava solido per il progetto grandioso a cui era destinato. Il Battistero, ricostruito dopo il terremoto del 1348, per volere del Beato Bertrando. Rappresenta un singolare esempio di architettura gotica, realizzato a fasce di marmo policromo, che staccano completamente dalla sovrapposizione superiore di mattoni rossi. Secondo le intenzioni il campanile del duomo avrebbe dovuto raggiungere in altezza il campanile del castello e alla sua sommità avrebbe dovuto essere collocata una Madonna che, dialogando con l’angelo posto proprio sulla sommità del campanile del castello, avrebbe richiamato il tema cristiano dell’Annunciazione. Ma sia per l’arditezza del progetto che soprattutto per la carenza di materiali da costruzione il progetto fu bloccato ed il campanile assunse l’attuale forma tozza.

Piazza Venerio

Udine

La scintilla d’amore, la distruzione e la memoria del Palazzo

Conosciuta anticamente, dalla demolizione del palazzo dei Savorgnan come “Place de Ruine” – trad. “Piazza delle Rovine”.

In questo il luogo, infatti, sorgeva il palazzo Savorgnan, dove il 26 febbraio 1511, si svolse la festa in maschera che accese l’amore fra Lucina Savorgnan e Luigi Da Porto, Giulietta e Romeo. A seguito delle lotte innescate in occasione della Zobia Grassa, nel 1549, Tristano Savorgnan proprietario del Palazzo, subiva la confisca dei beni e la distruzione del suo palazzo pro omnibus, da parte dei veneziani.

La piazza venne intitolata in seguito a Girolamo Venerio (1777 – 1843) uno dei riferimenti della meteorologia e delle innovazioni nell’agricoltura, che qui aveva la sua abitazione con annesso osservatorio scientifico. Un lavoro di misurazione meteorologiche quotidiano per quasi quarant’anni. Integrato da osservazioni sulla vegetazione delle piante in rapporto loro andamento stagionale.

La riqualificazione dell’architetto Gino Valle del 1991 ha lasciato la piazza volutamente vuota, come memoria di quella distruzione, evidenziando in pietra scura le fondamenta dell’antico palazzo, quale appariva all’inizio del XVI sec.

Il Pozzo di San Giovanni

1511, Udine

La fine dei testimoni dell’inganno di Antonio Savorgnan

Il pozzo di San Giovanni si trova all’angolo tra via Savorgnana e via Stringher, è uno dei pozzi della città di Udine, dove nel 1511 Antonio Savorgnan fece gettare due uomini per impedire che testimoniassero dei suoi sotterfugi usati per innescare la rivolta. I loro corpi più quello di un’altra testimone, furono gettati nel pozzo.

Il tiglio di Antonio Savorgnan

Udine

Il leader rivoluzionario per l’indipendenza della Patria del Friuli

Antonio Savorgnan, amato dal popolo, diventa il “leader popolare friulano”, si era battuto per l’indipendenza e la emancipazione del Friuli. La sua popolarità nella Patria del Friuli rimase salda, testimoniata anche dalla richiesta di grazia che la comunità udinese nell’ottobre 1511 davanti al consiglio dei Dieci. Ucciso per mano aristocratica sua conterranea, armata da Venezia a Villaco nel 1512. A 500 anni dalla sua uccisione, in via Crispi, gli è stato dedicato un tiglio in memoria.

Luigi da Porto lo descriveva in questi termini: «Costui […] è di tanta auttorità in quelle parti che alcun signore di Italia non è di maggiore nel suo stato, né così ha gli huomini suoi sudditi obedienti come costui i Forlani populari et contadini fin ora ha havuto.» (Lettera ad Antonio Caccialupo, 28 febbraio 1512).

Capitale dell’Amore

26 febbraio 2021, Udine

La storia d’amore di Giulietta e Romeo ha una capitale

In questo luogo (oggi Piazza Venerio) dove sorgeva palazzo Savorgnan, il 26 febbraio 1511, durante una festa in maschera si accese l’amore fra Lucina Savorgnan e Luigi Da Porto. La città di Udine, grazie anche a questa bella storia d’amore, si è proclamata “Capitale dell’Amore”. In occasione della ricorrenza del 26 febbraio 2021, nel Salone del Popolo di palazzo d’Aronco a Udine, è stato avviato il progetto: “Udine Capitale dell’Amore, Romeo e Giulietta in Friuli”. Un’importante iniziativa che mette a frutto trent’anni di ricerche che finalmente possono vedersi realizzate su un disegno di intenti comune.